mercoledì 25 aprile 2012

Escursus sul simbolismo nel tempo...

Chiunque, coscientemente  o no, si serve di simboli: ad ogni ora del giorno e della notte, quando parla, quando lavora, quando sogna. Il simbolo tuttavia sfugge a una definizione esatta. Non è delimitabile entro precisi contorni proprio perché connette  realtà diametralmente opposte e inconciliabili, la concretezza e l’astrazione e serve a indicare qualcosa che sfugge alla percezione sensibile.

Il termine letterale ‘simbolo’ deriva dal greco symballein=mettere insieme, connettere, ridurre a unità di significato.La parola tuttavia ha radici più profonde che si rifanno all’aramaico e alle lingue mesopotamiche.
il simbolo è stato per l’uomo il segno del legame religioso-cultuale. Proprio per questa ragione  il linguaggio simbolico è il linguaggio della religione, ed esprime ciò che supera l’intelletto umano.
Tutta l’arte antica religiosa è intrisa di questo simbolismo.

Altrove si legge che il Simbolismo è un linguaggio misterioso e rivelatore ad un tempo, destinato a velare  ai profani le verità sacre lasciandole però visibili per coloro che le sapevano leggere (René Gilles – Il simbolismo nell’arte religiosa – Edizioni Arkeios – Roma 1993).

Simboli di Pietro, Cristo, e palma del Martirio – Roma Antiquarium del Foro Romano
L’uomo ha bisogno dei simboli per affermare ciò che altrimenti non sarebbe rappresentabile. Il simbolo è usato oggi, anche in maniera poco palese, nell’ossessivo diluvio di immagini della pubblicità, nelle parole  e nei segni della politica, nelle parabole della religione, nelle icone e nelle cifre di culture lontane e primitive, come ad esempio, le Rune.

Sempre riguardo alle lettere dell’alfabeto (4) i Greci del paganesimo attribuivano – in vari tempi – valore simbolico. Queste lettere erano:

Delta, in quanto la sua forma ricorda l’organo femminile e quindi rimanda al principio della generazione;
Epsilon, la sua forma ricorda una chiave a tre denti, simbolo del dio solare Apollo;  
Theta, deriva dalla parola greca QanatoV che significa ‘morte’;
Tau, evoca il pensiero di uno strumento di supplizio (anche per i Greci), cioè la croce.

Nella simbologia cristiana noi conosciamo la simbologia delle due lettere accoppiate Alfa-Omega che significa l’inizio e la fine: Apocalisse 1:8 "Io sono l'alfa e l'omega", dice il Signore Dio, "colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente". Meno conosciuta è invece la forma Omega-Alfa usata dai cristiani nelle catacombe per significare il concetto escatologico della “fine-inizio”, cioè fine della vita terrena ed inizio della vita ultraterrena.

Nessun commento:

Posta un commento